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Una passeggiata tra le opere d’arte del Millennium Park, dopo aver fatto colazione da Billy Goat Tavern, il diner reso celebre da uno sketch dei Blues Brothers e da una performance di Aretha Franklin.

Una foto ricordo al The Bean – al secolo The Cloud Gate, dello scultore Anish Kapoor – l’enorme “fagiolo” di metallo che riflette le sagome e le luci dei grattacieli della città e del Jay Pritzker Pavilion, un palco per orchestra a forma di guscio che, fotografato dalla giusta prospettiva, incornicia gran parte dei grattacieli del Loop.

Una sosta al Chicago Cultural Center per ammirare la cupola in vetrate Tiffany più grande al mondo, per poi concedersi una sessione di shopping sul Magnificent Mile in Michigan Ave, il miglio d’oro d’America, con un passaggio davanti alla Tribune Tower, in cui sono incastonati i frammenti di alcuni tra le più famose costruzioni al mondo – dalla Muraglia Cinese al Taj Mahal, dal Partenone a Westminster – e quindi fermarsi ad ordinare una Deep Dish Pizza da Giordano’s o alla Pizzeria n.1, il luogo esatto in cui fu inventata negli anni ’40 da due ex giocatori di baseball nel tentativo di creare una variante della celebre “italian pizza”.

Qualche ora nel Loop, il financial district della città, per scoprire la splendida stazione in art decò di Union Station, assieme agli altri luoghi del film The Untouchables – Gli Intoccabili di Bryan de Palma – tra cui il Roockery Building, in parte rimodellato da Frank Lloyd Wright, ed i colori, gli spettacoli in cartellone e le luci al neon del Chicago Theatre.

Un’escursione in battello per osservare lo skyline da un punto di vista decisamente unico, il Lago Michigan, per poi entrare attraverso il Chicago River nel cuore del Loop e godersi la vista sui grattacieli più iconici e conosciuti. Dopo l’incendio che la rase al suolo nel 1871, Chicago divenne uno dei poli più importanti dell’innovazione architettonica del paese, così l’intero profilo della città venne completamente rivoluzionato grazie alla costruzione di edifici avveniristici, che possiamo vedere ancora oggi, progettati da architetti del calibro di Daniel Burhnam, John Root e Frank Lloyd Wright.

E poi rilassarsi a fine giornata con un aperitivo sull’Offshore Rooftop con vista sulla Centennial Wheel, la ruota panoramica inaugurata nel 2016 per celebrare il 100° anniversario della costruzione del Navy Pier, il molo storico di Chicago, proseguire con un suggestivo tramonto sulla città dal Chicago 360° Observatory del John Hancock Center ed una serata a base di Chicago Blues e Soul Food, il cibo dell’anima nella cultura afroamericana, nel Buddy Guy’s Legend, in cui con un po’ di fortuna è ancora possibile assistere ad una live session di una vera leggenda del blues, Buddy Guy in persona.

Cartoline ed esperienze, immancabili, in un’intensa prima giornata a Chicago.
Provate a fermarvi un paio di giorni di più per salire sul secondo osservatorio della città, in ordine di costruzione, la Willis Tower, visitare il Chicago Art Institute, ed ammirare così i dipinti dei grandi artisti dell’800 e del ‘900 americano, o ritrovarvi nel Field Museum, al cospetto di “Sue”, un tirannosauro di 65 milioni di anni, il più grande mai recuperato al mondo.

Prendere The L, la metropolitana sopraelevata, e andare alla scoperta di alcuni dei vivaci e colorati quartieri etnici che si sviluppano al di fuori del Loop, come Wicker Park, per passeggiare lungo la vecchia linea ferroviaria sopraelevata della 606 Line, o Oak Park, che custodisce la casa-studio ed alcune delle dimore più famose progettate da Frank Lloyd Wright, oltre alla casa natale di Ernest Hemingway.

Ed ancora, andare alla ricerca dei luoghi degli show di One Chicago, le serie tv più amate degli ultimi anni, Chicago Police Department, Chicago Fire e Chicago Med, tutte girate in città tra il Loop, il River North, Wicker Park e West Side.

O semplicemente godersi una serata nei locali del River North o una partita dei Chicago Cubs, storica squadra di baseball della città, nel mitico Wrigley Field.

Infine, terminata l’esplorazione di Chicago, noleggiare un’auto, o una moto, e partire alla scoperta di due tra gli on the road più amati ed ambiti dai viaggiatori di tutto il mondo, che hanno origine proprio qui nella Windy City.

Percorrere l’Historic Route 66 lungo i 3966 km e gli otto stati USA che attraversa – Illinois, Missouri, Kansas, Oklahoma, Texas, New Mexico, Arizona e California – inseguendo il grande sogno americano della corsa verso la Golden Coast, fino al Santa Monica Pier di Los Angeles. Non prima di aver fatto colazione, come da tradizione, da Lou Mitchell, nel cuore del Loop, il primo diner della 66, a pochi passi dal cartello ufficiale che segna l’inizio della celebre Highway.

O intraprendere un viaggio lungo la Blues Hwy 61, la Strada della Musica, attraverso Tennessee, Mississippi e Louisiana alla scoperta dei luoghi in cui sono nati Blues, Jazz e Rock & Roll, tra le piantagioni di cotone dell’Old Deep South e le grandi dimore ottocentesche alla “Via col Vento”, mangiando pomodori verdi fritti, proprio come in un vecchio film, e seguendo tutto il corso del Mississippi River fino a raggiungere New Orleans, giusto in tempo per godersi una jazz session in Frenchmen Street.

Simona Sacrifizi

Travel Writer - Content Editor - USA Specialist.

Simona Sacri Travel Writer nasce nel 2012 con l'idea di raccontare il mondo, in tutte le sue sfumature, attraverso gli occhi e le esperienze di un'unica viaggiatrice. Più di 100 destinazioni attraversate nel mondo con una particolare attenzione e formazione verso gli USA, non a caso Simona si occupa da oltre 10 anni di comunicazione e promozione turistica degli Stati Uniti d'America in Italia. È un punto di riferimento nel panorama del travel writing, fornisce informazioni sul viaggio a 360°, dalla meta all'organizzazione pratica, ai luoghi da non perdere, alla cultura, alla storia ed alle tradizioni.

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